Da professionista generica a punto di riferimento.

Comunicare il proprio valore online per uscire dai limiti del passaparola.

Rachele:

Osteopata Pediatrica e per le donne

Dopo anni di lavoro in uno studio fisioterapico, senza riuscire a esprimere la propria individualità di professionista, Rachele ha trovato il metodo - e il coraggio - per raccontarsi e fare divulgazione su ciò in cui è specializzata e la appassiona davvero. Oggi è sempre più conosciuta come osteopata pediatrica esperta in neonati e donne.

“Esiste il mio business prima di Personal Marketing e dopo Personal Marketing

Nonostante mi fossi promessa che non mi sarei più iscritta a nessun corso di formazione (prima dell’inizio di Personal Marketing ne avevo collezionati già 8 in un solo anno) a settembre 2021 non ho potuto ignorare una vocina interiore che stava cercando di emergere e che mi ha portato a pensare che questo percorso sarebbe stato adatto a me.

Ammiravo i miei colleghi che riuscivano a raccontare la bellezza del nostro lavoro di osteopati e mi sentivo anche io parte di quel mondo, ma non sapevo proprio come dirlo senza risultare banale.

Avevo già provato ad aprire delle pagine social ma con scarsissimi risultati, non avevo le basi e avevo capito che nulla si improvvisa! Provavo vergogna nell’espormi con la mia professione e sapere di essere vista da colleghi, amici o competitors. Questo era un blocco insuperabile per me, che mi portava ad iscrivermi a nuovi corsi per perfezionarmi - per la passione verso il mio lavoro ma - tentando di colmare un’insicurezza che non se ne andava.”

 

Fare tanti corsi di formazione per migliorare continuamente nella propria professione è una cosa comune a moltissime Solopreneur. Mi è capitato di definirla “sindrome della formazione continua” … ci si continua a specializzare, ad approfondire, a studiare come se l’ennesimo corso fosse davvero quello che manca nel proprio curriculum. In realtà, in questo loop c’è quel perfezionismo che non ci consente di sentirci “mai abbastanza” e non ci permette di agire e buttarci, ma ci tiene nel limbo di chi si sta ancora formando…

Quando ho strutturato Personal Marketing come un Mentoring intensivo di 2 mesi, l’ho pensato proprio per interrompere questa continua necessità di formarsi: due mesi intensivi bastano per acquisire tutti gli strumenti necessari per costruire la propria strategia e sapersi raccontare, mettere le mani in pasta da subito facendo pratica e poi poter camminare nel proprio business da sole.

“In realtà ero già stata attratta magicamente dalla Personal Marketing Week, il percorso gratuito di Giulia per chiarirsi le idee e trovare il “perché” del proprio business. Avevo iniziato a dar voce ai miei dubbi interiori e il mio obiettivo principale era riuscire a definire la mia identità professionale. Cosa per me difficile nonostante anni di lavoro nel mio studio.

Sentivo il peso della difficoltà di far conoscere il mio lavoro e per sicurezza mi ero celata dietro una asettica denominazione, quella di “studio fisioterapico” che non descriveva un bel niente di me e della mia evoluzione di professionista Osteopata. 

Eppure ero bloccata nella convinzione limitante che in Italia occorre avere i titoli, quindi mi nascondevo dietro una professione comprensibile ai più. 

Poi c’era il discorso di riempire l’agenda, perché non si sa mai e si fa presto a cadere nel concetto di “more is better” a qualsiasi costo, a scapito della vita privata, a scapito del proprio tempo libero, col timore di perdere i pazienti e con la paura che trovassero maggior disponibilità dai competitors.”

 

Ricordo ancora il messaggio di Rachele durante la Personal Marketing Week, per la prima volta aveva trovato il coraggio di raccontarsi e non si spiegava come questo fosse potuto accadere in così pochi giorni. In effetti una settimana non è sufficiente per costruire una nuova strategia, ma sicuramente è un punto di partenza per iniziare a guardare in modo diverso alle convinzioni limitanti, sulle quali molte professioniste costruiscono la propria gabbia lavorativa. Rachele lo aveva vissuto sulla sua pelle ed è stata molto determinata a voler andare in profondità salendo a bordo di Personal Marketing. Iscrivendosi a questo percorso Rachele aveva già deciso: non era più disposta a mettere un coperchio sopra la sua idea di business, le cose dovevano cambiare.

 

“Ovviamente prima di Personal Marketing non esisteva Rachele come professionista con il suo Personal Brand, ma solo “lo studio fisioterapico” di Rachele. Conosciuta a livello locale, la “figlia di…” e la brava ragazza che faceva i massaggi, che non diceva mai di no ai suoi pazienti e che pensava di farsi conoscere alla vecchia maniera: con il passaparola.

Dentro di me però sapevo che essere in grado di raccontarsi bene online serve eccome e che altrimenti sarei rimasta nel mio studio ad aspettare tra un passaparola e l’altro.

Nonostante tutte le competenze e conoscenze acquisite in tanti anni di lavoro, pratica e studio, ero bloccata nel farmi conoscere per la mia unicità. 

I motivi che mi limitavano?

  • Il mondo è già pieno di figure come la mia 

  • ce ne sono di più bravi e competenti

  • chi mi conosce può deridermi perche mi credo “chissà chi” 

  • potrei essere oggetto di scherno perché mi espongo sui social con una materia così “poco ufficializzata” 

  • non devo essere io a far emergere i miei risultati, saranno gli altri a darmi i giusti meriti”.

La prima tappa sul Mindset è stata quella più tosta ma anche quella più trasformativa per Rachele: 

  • ha compreso come il suo perfezionismo la stava limitando

  • ha accolto le sue paure decifrandole

  • ha guardato il giudizio altrui da un’altra prospettiva. 

Questi sono stati dei passaggi fondamentali affinché lei stessa potesse rendersi conto di quanto i limiti più grandi della sua attività arrivavano proprio da lei stessa. Quando siamo delle Solopreneur, donne che con coraggio hanno deciso di costruire la propria attività, siamo anche le più severe manager di noi stesse, ecco perché dentro Personal Marketing partiamo dal Mindset. Perché prima di parlare di strategia e di marketing è importante capire cosa passa nella nostra testa e analizzare il modo in cui noi guardiamo e parliamo a noi stesse.

“Per raggiungere il mio obiettivo primario, ovvero definire la mia identità professionale che mi avrebbe permesso di raccontarmi, ho capito che prima di tutto avrei dovuto cambiare il mio atteggiamento. Le paure dei colleghi e di chi a mio avviso “ne sapeva più di me” mi affossavano, ma durante una delle masterclass Giulia mi ha fatto capire che il mio racconto sarebbe stato importante per qualcuno.

Le mie persone, i miei pazienti, il mio target - loro erano LE MIE PERSONE - e non i miei colleghi. Ho sentito quel click che mi ha fatto percepire la mia vera missione: fare informazione con il mio Purpose, condividendo le mie competenze con altruismo, serietà ed esperienza.

Dopo una partenza che definirei “in salita” nella tappa sullo Storytelling c’è stato finalmente il momento in cui ho avuto un vero e proprio shift mentale che mi ha portata a buttarmi, tranquillizzandomi con l’idea che “tanto le stories su Instagram durano 24 ore!” In questa fase del Mentoring avevo identificato con chiarezza il mio target: neonati e donne e avevo accettato l’idea di iniziare a comunicare facendo divulgazione alle donne e alle mamme. Per la prima volta ho iniziato a parlare online della mia storia, della mia specializzazione come osteopata pediatrica, del mio modo di lavorare e della mia filosofia. Non l'avevo mai fatto prima!

Anzi se si va a curiosare sul mio profilo instagram, si nota subito che prima di Personal Marketing non era un profilo di divulgazione, anzi!

Da lì hanno iniziato ad arrivarmi messaggi di ringraziamento e di stima che non pensavo avrei potuto ricevere con un canale social.

Ho capito l'importante ruolo dell’informazione fatta bene, su misura per il mio pubblico, che risponda alle loro domande, onestamente e con chiarezza e competenza. Da questo momento tutto è cambiato, io non mi sono più presentata come professionista generica, ma come Rachele - osteopata pediatrica -  ed ho iniziato a costruire una profonda relazione di fiducia, offline e online, in particolare con le donne e mamme che sono il motivo della mia divulgazione.

Grazie a questa consapevolezza e alla costruzione di un racconto online coerente, hanno iniziato a contattarmi persone aderenti al mio nuovo target già nei due mesi in cui stavo ancora frequentando Personal Marketing!”

Rachele è letteralmente sbocciata di fronte ai miei occhi! Nel momento in cui ha compreso l’importanza del suo ruolo nella sua nicchia e grazie al modulo dello storytelling ha acquisito un metodo e lo ha fatto suo, il suo racconto online è decollato. Sembrava di guardare il profilo di un’altra persona, di una professionista nuova che non aveva più timori ad esporsi perché era consapevole di quanto valore avrebbe aggiunto alle “sue person”e facendolo. E nel giro di pochissimo ha iniziato ad ottenere risultati concreti!

“Il percorso di due mesi in gruppo è stato rivelatore: sono un soggetto tendenzialmente solitario, non amo i grossi gruppi di amici, le sessioni in palestra confusionarie, le sale piene. Eppure qui il gruppo è stato fondamentale, ho trovato un supporto, aiuto, confronto e collaborazione che ho visto pochissime volte nella mia vita.”

Nonostante molti percorsi prevedono classi aperte, io credo che uno degli  asset più preziosi di Personal Marketing sia proprio il gruppo ristretto di professioniste che sotto la mia guida compiono un pezzo di cammino insieme conoscendo e condividendo i passi l’una dell’altra. La classe a numero chiuso fa sí che si crei un’alchimia, una complicità, un safe space tra le corsiste per cui dopo neanche un’ora insieme ci si scambiano pezzi di vita che arricchiscono profondamente il bagaglio delle compagne di viaggio. 

“Non posso negare che in seguito a Personal Marketing la mia attività sia profondamente cambiata:

  • I miei pazienti sono cambiati: da osteopata generica ben avviata, ma con il sogno di poter trattare solo un target specifico (neonati e donne), sono passata da 80% di pazienti non in target e 20% in target all’esatto opposto e questo numero è destinato a crescere.

  • La mia agenda è cambiata: oggi mi organizzo le ore di lavoro senza sensi di colpa, ritagliandomi più tempo per me e sapendo che i miei pazienti riconoscono l’importanza anche del mio riposo

  • Le mie opportunità sono cambiate: ho raggiunto più di mille persone online e questo fa sí che mi arrivino proposte per conferenze, corsi e workshop che non mi capitavano prima mentre stavo chiusa nel mio studio

  • Io stessa cono cambiata: oggi ho una maggior consapevolzza e autorevolezza che mi consente di valutare collaborazioni importanti sul territorio ma non solo

Il sogno si è quindi realizzato e sta crescendo esponenzialmente grazie a tutto il lavoro di profonda conoscenza delle mie possibilità, alle nozioni imparate in Personal Marketing e con il confronto con le altre solopreneurs.”

Il percorso di Rachele è stato davvero significativo perchè nell’arco di due mesi è passata dall’essere una professionista generica che operava esclusivamente sul territorio attraverso il passaparola, ad una professionista che fa divulgazione online costruendosi un’attivita’ che rifletta i suoi valori e i suoi desideri, attirando persone in target e ampliando le sue opportunitiá di business ben oltre i muri del suo studio. Vi consiglio di andare a dare un’occhiata al lavoro di Rachele qui.