Trovare il proprio modo di fare marketing

Un metodo da imparare per dare libero spazio a ciò che siamo

Marta Fusano:

Dermatologa vegana

Specializzatasi nel 2019 - poco prima della pandemia - e trasferitasi in una grande città come Milano, luogo in cui non aveva mai lavorato né studiato, Marta qui si sente “un’illustre sconosciuta” e inizia a percepire la necessità di costruire una presenza online per potersi differenziare. È stato quello il momento in cui le nostre strade si sono incrociate. Ha costruito il suo personal brand mettendo a fuoco la clientela ideale che è diventata in grado di sceglierla per la sua unicità e ha trovato il suo modo unico di fare divulgazione online, passando in 6 mesi da 300 followers a oltre 20 mila.

“Ho scoperto il profilo di Giulia attraverso una collega che per me era (ed è) di grande ispirazione nell’ambito della dermatologia. Avevo aperto da pochissimo la mia pagina Instagram professionale ed ero totalmente confusa su come gestirla che stavo addirittura pensando di fare un percorso più tradizionale di marketing. Questo per me era un argomento totalmente nuovo. Sono sempre stata abituata a fare i ‘classici’ percorsi universitari e mi stavo interrogando se i corsi teorici super conosciuti potessero fare al caso mio, ma avevo paura di trovarmi con in mano un titolo ma non avere gli strumenti da utilizzare nella pratica, e così ero alla ricerca di un percorso che potesse fare al caso mio!”

 

Ricordo ancora il primo DM di Marta su Instagram, mi aveva raccontato di sentirsi una “newbie” nella sua nicchia e stava valutando di iscriversi ad un Master universitario per imparare di più su Marketing e Comunicazione. Io le chiesi subito quali erano le sue esigenze in quello specifico momento perché se è vero che sono grandissima supporter della formazione universitaria, è altrettanto vero che non bisogna laurearsi in Marketing per saperlo mettere in pratica nel business quando la propria professione è un’altra.  Quando una professionista sente l’esigenza di fare marketing di se stessa è importante che apprenda un metodo per utilizzare il marketing come uno strumento, non serve diventare “esperte in materia”. E questo è anche il motivo per cui nei miei percorsi condenso la mia formazione accademica ai miei 12 anni di carriera nel marketing delle multinazionali: per rendere il Marketing digeribile a chi nella vita fa ben altro :) È importante che il marketing sia un mezzo, non il fine.

“Mi sono specializzata nel 2019 come dermatologa e ho scelto la libera professione, poco prima dell’inizio della pandemia. Appena ho cominciato la mia attività professionale, mi sono trasferita a Milano, città in cui non avevo mai lavorato né studiato, e in una città del genere non ero altro che una dottoressa sì, ma sconosciuta. Per i primi due anni ho lavorato in diversi centri in cui il bacino di pazienti era continuo, ma sentivo la necessità di creare per me un rapporto con persone che mi scegliessero per il mio modo di approcciarmi alla materia. 

In una città come Milano, se non si è già inseriti, è difficile farsi conoscere e crearmi un mio posto online dove poter raccontare la mia visione era diventato fondamentale per cercare di cambiare le cose.”

 

È sempre cosí, soprattutto quando si è all’inizio: le professioniste che lavorano sul territorio in piccoli paesi trovano insormontabile la difficoltà dell’avere un bacino di clienti poco vasto. Chi è in una grande città solitamente sente di essere “una delle tante” quindi facilmente sostituibile con chiunque. Quello che l’online ci ha permesso di fare negli ultimi anni è tantissimo! Avere un palco sempre disponibile con un pubblico di continuo passaggio. È vero però che essere online senza una strategia è solo una dispersione di tempo e di energie, ma quando mettiamo a fuoco il perché siamo online e il come ci vogliamo essere, ecco che anche una persona che parte dal nulla, o poco più, come Marta (che aveva un profilo neonato di 300 follower) può arrivare lontano e distinguersi.

Il primo passo di ogni strategia di Marketing personale però per me parte dal mindset, e dall’ascoltare quello che passa dalla testa di una professionista nel momento in cui inizia anche solo a pensare di fare marketing di se stessa: è qui infatti che paure, blocchi e timori vanno ascoltati e affrontati. È stato così anche per Marta.

 
 

“Devo essere sincera, prima del marketing e di pensare anche solo lontanamente a farmi conoscere, il mio primo scoglio da superare ero io stessa. Per mesi ho tentennato sull’aprire o meno una mia pagina professionale perché mi vergognavo profondamente di apparire online e pubblicizzarmi. Ero terrorizzata di non aver nulla di interessante o nuovo da dire rispetto ai colleghi già affermati e presenti. Quello che desideravo era di creare una mia nicchia in cui potermi affermare nel tempo.

Quando ho deciso di iscrivermi a Personal Marketing non sapevo davvero cosa avrei dovuto fare per raggiungere i miei obiettivi, ma sapevo bene cosa non volevo! Vedevo numerose pagine mediche o account rivolti alla salute, che però mi sembravano molto ‘qualunquisti’ e desideravo differenziarmi da queste. Esistevano al contempo poche pagine ricche di qualità a cui però mi sembrava impossibile poter aspirare. Ascoltando i miei pazienti avevo capito che per la scelta di un professionista, anche nel campo della salute, si cerca sempre più qualcuno che sia in grado di occuparsi della persona a tutto tondo, non trattando un singolo problema come un tassellino, ma comprendendo l’insieme della persona, e volevo che apparisse questa mia visione di salute globale (che si ricollega anche ad altri temi che per me sono fondamentali, come la salute ambientale e la salute animale).”

Questa è la trappola in cui cadono molte professioniste. Chi ha interessi appena al limite con il proprio lavoro li vede come qualcosa da lasciare fuori dal proprio racconto come se non fossero rilevanti per i propri pazienti/clienti. È importante invece ricordarsi che “le persone scelgono le persone”, sempre. Nel secondo modulo di Personal Marketing chiedo proprio alle ragazze di ripercorrere la loro storia, la loro linea della vita, i loro percorsi non lineari e i loro valori affinché questa tridimensionalità emerga e siano in grado di portarla nel loro racconto sia online che offline! Molte si stupiscono di questo, perché è ancora forte la credenza che fare marketing significhi mostrare la “versione migliore di sé", ma non per me! 

Io credo che per fare marketing in modo sostenibile sia importante ridare valore alla propria storia e al proprio percorso in modo autentico, senza “nascondere nulla” bensì chiedendoci come tutto quello che siamo e che abbiamo fatto oggi ci aiuti ad aggiungere valore alle nostre persone.

“Quando ho iniziato il percorso di mentoring ero inizialmente un po’ spaesata. Mi aspettavo che Giulia ci dicesse esattamente come fare le cose o ci desse delle soluzioni pronte, in fondo il marketing è una materia accademica e come tale mi aspettavo ci fossero cose “giuste” e cose “sbagliate”  e invece… ho trovato tutt’altro! Un approccio pensato per ciascuna professionista, esercizi ed esempi pratici sui quali lavorare che mi hanno permesso di acquisire un mio metodo fondato sulle mie basi e sul mio modo di essere. Penso sia questa la vera forza del programma.

Fare Personal Marketing mi ha permesso di capire a fondo che faccio il medico ma non SONO un medico, sono una persona con dei personali valori, che posso far trasparire anche attraverso la mia professione e la mia professionalità. 

Per tanto tempo non sono riuscita a conciliare la me ‘dermatologa’ con la me  ‘persona’ ma ad un certo punto ho capito che questi due aspetti non dovevano rimanere obbligatoriamente separati. 

Non avrei mai pensato che parlare di argomenti come il veganismo, il rispetto e la salute ambientale potessero interessare a chi cercava la pagina di una dermatologa online e pertanto ho tenuto ‘nascosto’ questi temi e questi miei aspetti per un po’ di tempo, prima di capire in realtà che esternarli era un modo di creare e dare valore a tutte quelle persone che si ritrovavano nei miei valori!”

Quando Marta ha compreso che il suo approccio medico con un occhio attento all’ambiente e al veganismo, non era limitante per le sue persone, bensí arricchente, ha iniziato letteralmente a sbocciare davanti ai miei occhi! È come se si fosse sentita libera di essere quello che era davvero, si è finalmente resa conto che condividerlo con le altre persone poteva davvero fare la differenza. Marta in quel momento non ha più avuto paura di esporsi, perchè sapeva per chi lo stava facendo e soprattutto con quale purpose! Fece il suo primo reel dopo un mese circa che avevamo iniziato il percorso,  e da lì non si è più fermata. 

“Quando ho capito che non dovevo confrontarmi con le altre professioniste presenti online, e che non dovevo essere ‘meglio’ di loro, ma che dovevo solo dare valore alle mie persone con le mie differenze è stata la svolta! Un passettino dopo l’altro ho capito che io “sono il marketing di me stessa”, che parlare della mia professione non è qualcosa da denigrare ma che anzi può dare valore e rispondere ai bisogni delle mie persone. Quello che prima di questo percorso mi sembrava un mero atto pubblicitario di cui mi vergognavo, oggi mi sembra invece un gesto altruistico.

Oggi posso dire che grazie a Personal Marketing ho raggiunto tutti i miei obiettivi iniziali e sono andata ben oltre:

  1. Il mio modo di fare divulgazione scientifica é ben riconoscibile nella mia nicchia, e sono felice di riuscire a differenziarmi ma facendolo a mio modo, senza ricorrere ai banali “5 segreti per diventare virali" o cose del genere!

  2. Raggiungo quotidianamente nuove persone e ho imparato a creare con loro un rapporto di fiducia. Instagram per me è stato sorprendente, sono passata da 300 a 20 mila followers interessati alle mie tematiche in circa 6 mesi. Questo mi sta facendo pensare alla possibilità di espandermi, ma si vedrà…

  3. Ho iniziato a porre le basi per ampliare il mio business che non si limiterà solo ai muri del mio ambulatorio! L’online è diventato un punto fermo della mia attività e alcune piattaforme web e realtà - anche molto importanti (come il Ministero dell’Istruzione) - mi hanno contattata come docente per progetti divulgativi!”

Oggi Marta è un volto riconosciuto e di grande ispirazione per molte professioniste nella sua nicchia. Ricordo ancora quando le prime volte mi scriveva su Instagram citandomi quelle che per lei erano le “guru” della dermatologia… ebbene oggi, neanche un anno dopo, ci sono ragazze che mi scrivono e citano Marta come “un esempio di divulgazione scientifica nuova, un modello a cui aspirare”.  Sono incredibilmente orgogliosa del percorso che ha fatto Marta  e credo che la sua storia sia una bellissima dimostrazione di come ogni professionista possa, acquisendo un metodo, trovare il proprio modo di fare marketing, che sia per lei piacevole e sostenibile.