Fare personal marketing quando si ha un'attività commerciale

La visione dell'imprenditrice come volano del racconto online

Ilaria - The Snug:

The comfort cafè, bakery vegana

Ilaria è la mente dietro Snug - The comfort cafè, bakery vegana di ispirazione americana a Roma, a Villaggio Prenestino.

Appassionata di dolci da sempre, Ilaria adora la tradizionale pasticceria a stelle e strisce - che conosce dopo aver vissuto a New York - e dopo anni di studi, business plan e sperimentazioni, decide di portarla in una delle periferie più difficili della capitale a fine 2022.

Una sfida, quella della bakery vegana, decisamente vinta: piogge di articoli entusiastici, in classifica su Gambero Rosso, e clienti che fanno due ore di auto per andare ad assaggiare i suoi cheesecake, cupcakes e pancakes.

“Era febbraio 2022 ed era praticamente tutto pronto. Avevo finalmente trovato il locale adatto. I lavori stavano per iniziare e l'apertura sembrava imminente. Il mio cruccio era: "Sì, ma io come lo dico alle persone che Snug sta aprendo le sue porte e, soprattutto, come faccio a farle entrare?". Sono sempre stata convinta che la comunicazione fosse uno strumento essenziale, ma non avendo mai avuto a che fare con il marketing, non sapevo da dove iniziare.

Dopo anni di riflessioni e pianificazione, l'idea della caffetteria nella mia testa era chiarissima. Avevo vissuto brevemente a New York: la città e i suoi dolci avevano lasciato delle tracce indelebili. Ho provato a buttar giù un primo business plan e, arrivata alla sezione delle materie prime, mi sono scontrata con le enormi quantità di latte e uova che rendono una pasticceria totalmente insostenibile dal punto di vista ambientale. Mi sono resa conto che l'unica alternativa etica era quella vegana. 

La sfida si faceva sempre più difficile: la mia caffetteria era americana e anche vegana! E, oltretutto, il locale selezionato era ai bordi della città, in uno dei municipi più disastrati del comune di Roma, praticamente ai confini della realtà. Non potevo assolutamente permettermi una comunicazione che fosse lasciata al caso.

 

Quando ho conosciuto il progetto di Ilaria sono rimasta folgorata dalla sua idea visionaria: chi avrebbe avuto il coraggio, dopo gli anni pandemici, di investire su una bakery americana, completamente vegana e per di più alle porte di Roma? Il progetto di Ilaria era coraggioso e rivoluzionario. Per farlo conoscere serviva una comunicazione potente, in grado di “mobilitare” le persone per andarlo a scoprire. Di certo non un “walk in the park” come direbbero gli americani. Non era affatto una passeggiata!

“Seguivo Giulia sui social da un po’, mi ritrovavo tantissimo nella tipologia di approccio: pieno di considerazione per l'imprenditrice, orientato all'empowerment femminile e incentrato alla sostenibilità del business come del work-life balance. Mi ero iscritta a Rethinking Instagram: dal business plan ai social, un corso che mi era piaciuto molto e mi aveva già aiutata tanto. Ero assolutamente consapevole che l’online fosse uno strumento prezioso per comunicarsi e con un potenziale anche per chi ha un’attività commerciale sul territorio, ma avevo un blocco che non mi permetteva di aprire nemmeno il profilo Instagram ufficiale del mio business, temendo di sbagliare. 

Quando Giulia ha riaperto le porte del suo Mentoring - Personal Marketing ho subito percepito come fosse un'occasione preziosa per farmi guidare verso la costruzione di una brand identity forte e verso la sua comunicazione. All’inizio non ero certa fosse il percorso apposta per me: avevo paura non fosse adatto a una "saltatrice di palo in frasca" (così mi definivo, una che nella vita aveva fatto un sacco di cose diverse).”

 

Ricordo ancora quando lessi questa frase di Ilaria nel suo questionario iniziale, quello che chiedo di compilare a ogni iscritta al mio Mentoring. Il progetto di Ilaria era solido, la sua idea era profondamente studiata, ragionata, davvero ben pensata, eppure lei si definiva “un’esperta saltatrice di palo in frasca” :). Così come capita a molte professioniste e imprenditrici che hanno scelto di cambiare rotta nella vita, Ilaria faticava a riconoscere il valore del suo percorso non lineare e come quel percorso, in realtà, l’avesse portata dove era in quel preciso istante, con quell’idea potente, senza il coraggio però di raccontarla a voce alta. Siamo partite proprio da qui, e da tutto quello che c’era dietro quel “coraggio”.

 
 

“Il solo pensiero di "spiattellare" il mio progetto al pubblico mi faceva sudare freddo. Non sapevo da dove iniziare, ogni approccio mi sembrava fallimentare. Dopo qualche settimana di lavoro con Giulia, ho avuto una rivelazione: anche io avrei potuto fare la differenza con il mio contributo e, anche se non salvavo vite, il mio apporto poteva essere di valore e legittimo.

Non avrei dovuto comunicarmi diversa da come ero e questo pensiero mi ha rincuorata: non sarebbe stato così faticoso come pensavo.”

 

Questa è stata una presa di coscienza importante per Ilaria: legittimarsi. Anche se con il suo progetto non stava salvando vite (la cito), poteva comunque migliorare la giornata a qualcuno. Per farlo, avrebbe dovuto raccontare il suo progetto ad alta voce. Sembrerà una cosa ovvia, per alcune professioniste che hanno superato questo blocco, ma per moltissime è uno degli scogli principali: legittimarsi che coi propri servizi o coi propri prodotti possiamo aggiungere valore alle persone.

“Mentre percorrevo tappe sul personal brand e poi sullo storytelling, è stato sorprendente trovare le risposte per incamminarmi verso il futuro, in quello che già avevo a disposizione nella mia testa e nel mio cuore nel presente. Scoprire inoltre che esistono strumenti concreti che ti guidano nella costruzione della strategia e nel racconto è stato estremamente illuminante e rassicurante. Come avere trovato la mappa con cui orientarsi in un paese straniero.

È stato un processo di costruzione del mio personal brand sì, ma direi che è stato più di riscoperta di me e del mio valore. È stato qui che ho abbandonato il terrore di espormi e mi sono portata a casa la leggerezza di vedere chiaramente quale fosse la strada da percorrere per comunicare.”

Molto spesso si pensa che lavorare al proprio personal marketing non sia adatto a chi ha un’attività commerciale, come nel caso di Ilaria. In realtà, io credo che sia ancora più fondamentale, quando si ha un piccolo business, far emergere la visione dell’imprenditrice che c’è dietro quell’attività, le sue idee e perché ha scelto di progettare quell’attività in quel modo. Con Ilaria abbiamo costruito la comunicazione di Snug partendo da lei, dalla sua storia, dai suoi viaggi in America, dal suo business plan saltato e dalla volontà di creare una bakery che fosse anche sostenibile: l’unicità di Snug è data dalle idee uniche di Ilaria, dal suo vissuto, dalle sue esperienze, e su queste abbiamo costruito la sua comunicazione.

“Subito dopo Personal Marketing, anche se l’inaugurazione di Snug era ancora “lontana”, ho finalmente aperto il profilo Instagram e ho iniziato a parlarne sui social. Fin da subito ho notato una curiosità inaspettata nei confronti del progetto. Mi ha sorpreso soprattutto l'affetto e la vicinanza che già dai primi giorni sembrava essersi creata con chi mi seguiva. A ridosso dell'apertura ho volutamente rallentato coi post, perché c'erano troppe persone interessate: non volevo il locale subito pieno, confesso, perché preferivo fare una soft opening.

Altro che soft opening!

  • Dire che all’inaugurazione siamo stati assaliti è dire poco. Trovandomi nell'estrema periferia di Roma, in un quartiere difficile, mai avrei pensato di essere sommersa da così tanti curiosi che, a distanza di mesi, posso dire si sono trasformati in clienti abituali. 

  • C’erano centinaia di persone. I primi weekend abbiamo avuto persone che aspettavano l’apertura fuori dalla serranda ancora chiusa. Ci sono state persone che hanno percorso distanze lunghissime per venirci a trovare, addirittura due ore di macchina. Sono venuti dall'Umbria, dalla Toscana, dall'Abruzzo, dalla Lombardia, passando da Bali e dal Texas.

  • Diversi influencer hanno parlato spontaneamente di Snug e anche la stampa di settore ha mostrato il suo interesse, con tanti articoli su testate affermate. In uno di questi in particolare, ho ritrovato descritta la mission che avevamo fatto emergere durante Personal Marketing. Sono stata davvero felice e per me è stata l'ennesima riprova del valore inequivocabile del lavoro di Giulia. 

  • Oggi Snug - The comfort cafè, a neanche un anno dalla sua apertura, è stato selezionato da Gambero Rosso come uno dei nuovi bar da provare nella capitale.

Guardando le stories di Ilaria, nei giorni dell’apertura di Snug, sembrava di vedere un film: fiumi di persone, pioggia di mention da parte di influencer, locale pieno, Ilaria che mi inviava DM incredula e io che non ci potevo credere. Avevamo costruito una strategia solida, Ilaria era stata bravissima a raccontare ad alta voce il suo valore, ma in un contesto come quello che si sta vivendo in Italia negli ultimi anni, chi poteva immaginarsi un avviamento di business così incredibile?

“So che non posso misurare il successo di Snug solo dall’apertura, e anzi penso che la fatica in questo settore per chi è all’inizio sia estrema. Avendo scelto di contrattualizzare regolarmente tutte le ragazze che lavorano con me, sapevo bene che la strada sarebbe stata estremamente in salita e che, molto probabilmente, nei primi mesi avrei dovuto continuare a investire con capitale mio, E invece, incredibilmente fin da subito sono riuscita a coprire tutte le spese previste per risorse umane, affitto, mutuo, materie prime e utenze. Una casistica che, al giorno d'oggi, nella ristorazione, è più che rara.”

Io credo che, in un contesto italiano come quello che si sta vivendo in questi anni, quella di Ilaria sia una storia imprenditoriale di coraggio e di determinazione: con gli strumenti giusti, ha saputo raggiungere l’inimmaginabile e spero che altre professioniste possano iniziare a credere che, oltre alle magagne burocratiche, i business plan che saltano, le idee che cambiano e, nonostante i tempi che corrono, c'è stato chi, nella periferia di Roma, ha costruito il suo piccolo concept cafè vegano ed è stata travolta dall'affetto e dagli applausi.

“Dopo il percorso con Giulia, oggi mi sento più forte: sono consapevole del mio valore e del valore che Snug può apportare al mondo. Questo mi fa sicuramente muovere con più leggerezza anche nella comunicazione.

Non passa un giorno, e dico uno, che qualcuno non ci ringrazi di aver aperto. Per non parlare di quante volte mi sono trovata a chiacchierare con giovani donne che, vedendo Snug, hanno rispolverato la voglia di realizzare i loro progetti. Questo forse è il motore più forte che mi muove.”

Allora? Sei già in partenza verso la capitale? Se sei nei pressi di Roma, vai a trovare Ilaria da Snug a Villaggio Prenestino, zona Roma Est. Intanto, ti consiglio di iniziare a seguirla su Instagram per gustarti un po’ della sua filosofia a distanza.